Di Ersinija Galin
Il 19 aprile presso la sede del Municipio 7 di Milano, via Anselmo da Baggio 55, la commissione Cultura ha ospitato un’ audizione di Federico Rizzo, regista del film “Fiori di Baggio”, affiancato da Tiziana Vecchio, e Walter Moccia, entrambi cofondatori dell’Associazione Invisibili legalità giustizia solidarietà, che hanno dato un contributo alla realizzazione della fiction.
Il film “Fiori di Baggio” ha portato all’attenzione delle istituzioni il quartiere di Baggio. Ha inoltre offerto diversi spunti di riflessioni su grandi temi come i diritti delle donne e la lotta contro la violenza e il femminicidio. La trama analizza la situazione delle ragazze che crescono in Italia ma vivono in un contesto familiare legato a tradizioni del paese d’origine, spesso in contrasto con le abitudini e le leggi italiane.
Non solo. E’ un mezzo per promuovere Baggio; restituisce agli spettatori una Milano – di periferia – con grandi immagini, forse migliori di quanto avrebbero potuto fare grandi fotografi.
LA TRAMA
Federico Rizzo realizzò anche nel 2001 un film sul quartiere, dal titolo “Whiskey a Baggio”, che fu presentato anche al festival di Cannes. Un film dal forte senso identitario, che sottolineava l’emarginazione descrivendo la vita di questa particolare periferia milanese.
Dopo vent’anni Federico Rizzo è tornato a Baggio per realizzare un nuovo film e ha potuto constatare che le cose erano cambiate, il quartiere si era evoluto. Negli occhi delle persone ha visto la speranza, che prima mancava.
“Fiori di Baggio” si ispira ad un argomento di grande attualità: la storia di Saman uccisa dalla famiglia perché non voleva seguire le tradizioni del paese di origine, ovvero sposare l’uomo che la famiglia aveva scelto per lei. Proprio grazie al fatto che si tratta di una fiction vera e propria, ovvero un’opera di fantasia, il finale può cambiare.
Nel film di Rizzo, una ragazzina che fa le consegne è testimone involontaria di un litigio tra padre e figlio. Il tema della discussione è il rifiuto del ragazzo di uccidere la sorella per salvaguardare l’onore della famiglia. La fiction può capovolgere la realtà e seguire la strada della giustizia. La ragazzina decide di rapire il fratello della vittima designata per impedirgli di commettere l’omicidio.
Il film è anche un inno alle donne che sono motori del cambiament; le donne che sono i veri “Fiori di Baggio”.
COME è STATO REALIZZATO
Rizzo ha rimarcato con orgoglio di aver fatto un casting aperto a tutti gli abitanti di Baggio e ha ricordato come spesso la scelta degli attori è influenzata da meccanismi legati a policy e spesso chi ha talento viene scartato. La valorizzazione dei talenti sul territorio è stata possibile anche grazie al supporto di Tiziana Vecchio e Walter Moccia.
“Fiori di Baggio” è stato finanziato da quattro giovani produttori indipendenti, garantendo così uno standard di qualità che spesso i capitali privati possono dare. Inoltre ha ottenuto il patrocinio e un piccolo contributo economico dal Municipio 7.
Le musiche del film sono del compositore bolognese Marco Biscarini candidato nella sua carriera per ben 5 volte ai David di Donatello per le sue colonne sonore.
La promozione del film è tramite passaparola e i social e ha registrato un sold out nei due mesi di proiezione al Cinema Mexico di Milano. La programmazione proseguirà poi con la proiezione in diverse arene estive e a settembre partirà un tour di presentazioni in Italia prima di essere trasmesso in tv.