Di Ersinija Galin
Il recente terremoto in Turchia ha portato alla ribalta il silenzioso e prezioso lavoro dei volontari della Protezione Civile. Silenzioso perché non ci si improvvisa soccorritore e si parte allo sbaraglio ma è frutto di una costante addestramento e aggiornamento, prezioso per l’immediatezza e la capacità con la quale può intervenire.
Il Diciotto ha intervistato Fabrizio SOLDERA, Vice Presidente del Corpo Volontari Protezione Civile di Milano, associazione nata nel 1976 , a seguito del terremoto in Friuli tra le prime in Italia in ambito di protezione civile.
Come tutto il Volontariato organizzato, il CVPC di Milano fa capo ad un centro di coordinamento del volontariato e si attiva solo su chiamata delle istituzioni quali ad esempio il Comune, la Regione o il dipartimento della Protezione Civile per garantire un intervento rapido e coordinato al verificarsi di un evento catastrofico.
Il Corpo vanta oggi una sessantina di volontari, di cui circa il 40% sono donne, che non ricevono alcun gettone di presenza. L’età è molto variabile, solo quattro sono già pensionati.
Il CVPC Milano ha in dotazione tre furgoni, uno da trasporto cose e due per il trasporto delle persone e due defender fuoristrada in comodato d’uso con la Regione Lombardia con cui è in convenzione per la gestione delle comunicazioni radio durante le emergenze.
Ma quali requisiti deve avere un volontario?
“Voglia di fare, spirito di sacrificio,” spiega Soldera, ”disponibilità a fornire la propria opera gratuitamente, capacità di stare in un sistema piramidale, di eseguire gli ordini e di agire secondo protocolli consolidati. La trasgressione e la libera iniziativa nella gestione delle emergenze possono creare pericolo per sé e per gli altri. Un volontario deve sempre essere pronto a partire, lasciando il lavoro (con benefici di legge) e la famiglia.
Inoltre il volontario deve sempre essere aggiornato e quindi deve dedicare il suo tempo anche alla formazione continua, alcuni corsi sono obbligatori per legge”.
Per chi volesse proporsi, vengono organizzati degli open dayai quali è possibile partecipare iscrivendosi sul sito.
Quali attività comprende il pronto intervento?
“La nostra associazione è composta da tre squadre”, elenca Soldera e continua, ”una Squadra Logistica, una Squadra Recupero (USAR) e una Squadra Trasmissioni.
Una volta avevamo anche delle unità cinofile. Ora si utilizzano le unità cinofile dei Vigili del Fuoco o che fanno capo ad associazioni cinofile che al loro interno hanno cani addestrati al recupero dipersone in casi di calamità”.
Negli ultimi quarant’anni la protezione civile è cambiata in meglio. Oggi il Corpo di Milano opera all’80% sul territorio di Milano e Provincia.
Nell’immediatezza è meglio mandare le squadre disponibili più vicine al territorio dove è in corso l’evento catastrofico, in un secondo tempo, per dare il cambio, possono partire quelle più lontane.
“Noi del Corpo di Milano abbiamo partecipato attivamente agli eventi come l’incidente causato dall’aereo che si è schiantato contro il Pirellone nel 2002”, ricorda Soldera, “la piena del Ticino a Pavia del 2000 e durante il Covid ci siamo organizzati per consegnare i presidi medico chirurgici. I nostri volontari hanno fornito la propria opera al numero verde che nell’emergenza aiutava la popolazione; la spesa a coloro che erano in difficoltà ed in altre diverse attività necessarie in quei tragici momenti. Abbiamo effettuato servizi nell’area milanese anche presso gli hub vaccinali e i centri prelievi realizzati per fare i tamponi.”
Infine, Soldera ci parla della situazione attuale dell’associazione che dopo trent’anni in zona Lambrate ha cambiato sede e da metà novembre si è trasferita nella ex scuola Manara di via Fratelli Zoia, angolo via Novara.
“Inaugurata lo scorso 17 dicembre, la nuova sede ristrutturata occupa solo una piccola parte della struttura. E’ anche un deterrente al degrado urbano dell’edificio dismesso in quanto è videosorvegliata e presidiata dalla polizia locale. Il Comune di Milano sta preparando un bando di manifestazione di interesse per la gestione della parte restante dell’edificio, che ci auguriamo possa integrarsi bene con la nostra attività di volontariato.”
Come vi mantenete e quali costi deve sostenere un volontario?
“La quota associativa annuale è di 30 euro; il volontario deve poi pagare di persona sia parte della divisa che i corsi di aggiornamento. Purtroppo la spesa maggiore che pesa sul nostro bilancio sono i costi fissi quali le assicurazioni dei mezzi e dei volontari oltre all’attrezzatura antinfortunistica,” conclude Soldera. ”Il Corpo si finanzia con il cinque per mille e con alcuni servizi per cui riceviamo un’oblazione a supporto di qualche manifestazione. Per esempio da circa dieci anni gestiamo gli spostamenti su ruote della “ Madonna di Fatima”, la statua che viene spostata in diverse chiese di Milano e Regione Lombardia durante il mese di Maggio.”
Per informazioni
Corpo Volontari Protezione Civile di Milano
Via Fratelli Zoia, 10, 20153 Milano MI
https://www.cvpc.it/
Telefono: 02.2590112
Email: info@cvpc.it