Pronto Spesa nasce all’inizio di marzo dall’incontro di Croce Verde Baggio e Due mani in più per aiutare gli abitanti del nostro Municipio ad affrontare i disagi imposti dall’emergenza sanitaria attraverso la consegna a domicilio di spesa e farmaci.
“Non si può promettere e poi non mantenere”, mi ripete più volte al telefono Stefano Bonato, presidente di Croce Verde Baggio. “Quando abbiamo riscritto il nostro statuto in occasione della riforma del terzo settore, abbiamo introdotto la possibilità di dedicarci a iniziative assistenziali, oltre a quelle che svolgiamo abitualmente in ambito sanitario. L’incontro con Gianni Luzzi, coordinatore di Due mani in più, ci ha dato l’occasione di concretizzare le nostre intenzioni.
Abbiamo iniziato dal quartiere di Baggio, perché… - non si può promettere e poi non mantenere, lo incalzo – esatto… Non volevamo deludere le persone che ci avrebbero chiamato assumendoci un impegno che non saremmo stati in grado di affrontare nel migliore dei modi. Quando abbiamo capito che potevamo garantire il servizio agli abitanti di un’area più ampia, lo abbiamo fatto”.
Il servizio Pronto Spesa ha raggiunto progressivamente i residenti dei quartieri Olmi, Muggiano, Quarto Cagnino e delle vie Forze Armate, Lucca e Viterbo.
L’attività del centralino di Pronto Spesa: frenetica in marzo e aprile
“I nostri volontari sono stati straordinari. Non si sono mai risparmiati, quelli che condividono con noi questa esperienza da anni, come soccorritori, e quelli che si sono uniti a noi recentemente, anche per far fronte a questo nuovo impegno: circa trenta nuovi iscritti, che speriamo vogliano seguire il corso per soccorritori, quando sarà riattivato”.
L’impegno è stato gravoso anche per le procedure da applicare durante ogni consegna, utilizzando rigorosamente i dispositivi di sicurezza previsti dai decreti ministeriali e alcuni accorgimenti specifici per le consegne, non solo di natura sanitaria.
Le richieste sono diminuite ma il servizio continua almeno fino a giugno
Un appello che condividiamo volentieri… perché, è opportuno ricordarlo, l’emergenza non si è conclusa e non dobbiamo abbassare la guardia.
Marco Peruffo